Attività
L’ERFAP UIL Campania svolge le proprie attività di progettazione ed erogazione in cinque macroaree della formazione: Formazione iniziale, Formazione Continua, Formazione superiore, l’Orientamento e l’Educazione degli adulti. Di seguito troverete nel dettagli le attività specifiche per ogni macroarea.

L’art. 68 della legge 144/99, che elevava l’obbligo scolastico all’età di 18 anni, ha rappresentato un’importantissima innovazione nel quadro dell’offerta formativa del nostro Paese; attraverso questo dispositivo si intendeva offrire a tutti i giovani un’opportunità “forte” di completare il percorso formativo attraverso il conseguimento di un diploma o di una qualifica professionale, eliminando gli abbandoni precoci del sistema. A tale scopo la legge e la successiva regolamentazione attuativa ha disegnato un sistema complesso nel quale sono coinvolti molteplici attori, istituzionali e non, che costituiscono, di fatto, una vera e propria rete di servizi sul territorio.

– Apprendistato (Artigianato, Industria e Commercio)

Il contratto di Apprendistato è un particolare rapporto di lavoro che prevede che al giovane apprendista venga fornita  la formazione necessaria per diventare un lavoratore qualificato. Accanto alla formazione impartita sul luogo di lavoro a cura dell’imprenditore, la legge 196 del ’97 stabilisce che, affinché il contratto sia valido, l’apprendista deve  frequentare anche un corso di formazione esterno all’azienda. Nel 2003, l’art. 49 del D.Lgs. 276 ha previsto una tipologia di apprendistato denominato “apprendistato professionalizzante”. Esso è attivabile per il conseguimento di una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro ed è finalizzato all’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-professionali. Tale percorso non porta all’acquisizione di un titolo di studio del sistema di istruzione e formazione professionale, ma all’accrescimento delle capacità tecniche dell’individuo al fine di farlo diventare un lavoratore qualificato.

– Legge 236/93 “Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione”

Il Ministero del lavoro può erogare contributi per la realizzazione di servizi di informazione e consulenza in favore dei lavoratori occupati e/o in cassa integrazione straordinaria e degli iscritti nelle liste di mobilità, al fine sia di aggiornare ed accrescere le loro competenze per ridurre il pericolo di espulsione dal mercato e sostenere la competitività delle imprese, sia per favorirne la ricollocazione anche in attività di lavoro autonomo.

– Legge 53/2000

“Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”

Le regioni possono finanziare progetti di formazione dei lavoratori che, sulla base di accordi contrattuali, prevedano quote di riduzione dell’orario di lavoro, nonché progetti di formazione presentati direttamente dai lavoratori.  (art. 6 comma 4)

– Istituti Tecnici Superiori (ITS)

Il DPCM del 25 gennaio 2008, riguardante le linee guida sulla riorganizzazione del Sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, introduce la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) allo scopo di contribuire alla diffusione della cultura tecnica e scientifica e sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo italiano in linea con i parametri europei.

Gli ITS si concretizzano attraverso la costituzione di Fondazioni di partecipazione i cui soci sono (standard organizzativo minimo):

  • un istituto di istruzione secondaria superiore tecnico o professionale, statale o paritario, ubicato nella provincia sede della fondazione;
  • una struttura formativa accreditata dalla Regione per l’Alta Formazione e ubicata nella provincia sede della fondazione;
  • un’impresa del settore produttivo cui si riferisce l’istituto tecnico superiore;
  • dipartimento universitario o altro organismo appartenente al sistema della ricerca scientifica e tecnologica;
  • un Ente locale (comune, provincia, città metropolitana, comunità montana).

I percorsi formativi attuati dagli ITS hanno la durata di quattro semestri, per un totale di 1800/2000 ore; per particolari figure, tali percorsi possono avere anche una durata superiore, nel limite massimo di sei semestri.

I giovani e gli adulti accedono ai percorsi realizzati dagli ITS con il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore.

L’ERFAP UIL CAMPANIA è socio fondatore dell’Istituto Tecnico Superiore per l’Efficienza Energetica di Benevento

L’ERFAP UIL CAMPANIA è socio fondatore dell’Istituto Tecnico Superiore Mobilità Sostenibile di Maddaloni (CE)

 

– Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS)

I progetti IFTS sono destinati a adulti disoccupati, inoccupati ed occupati in possesso di un diploma di scuola media superiore o di laurea; una recente integrazione normativa ha esteso la possibilità di partecipazione ai non diplomati con adeguato curriculum.

I progetti IFTS si realizzano obbligatoriamente in partenariato tra Ente di Formazione, Università, Scuola superiore statale ed azienda.

Gli standard minimi nazionali del Regolamento, definiscono la base minima comune delle competenze da acquisire in esito al percorso formativo. Le Regioni, sulla base dell’analisi dei fabbisogni professionali locali ed attraverso la concertazione tra i soggetti istituzionali e sociali, implementano gli standard minimi nazionali con l’individuazione di competenze aggiuntive che possono dar luogo a specifici profili professionali regionali, con particolare riferimento ai processi produttivi ed agli interventi di sviluppo locale.

 

– Poli formativi per l’Istruzione e la Formazione Tecnica Superiore

Al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dal Consiglio di Lisbona per lo sviluppo di un’economia fondata sulla conoscenza, le linee guida comunitarie indicano la necessità di promuovere nuovi modelli fondati su una più stretta relazione tra istituzioni formative, mondo del lavoro e sistema territoriale.

In tale contesto si colloca il processo di consolidamento del sistema per l’IFTS che, come indicato nell’Accordo del 2004 in sede di Conferenza Stato – Regioni, “… per superare progressivamente la precarietà e la frammentazione degli interventi nonché per facilitare l’accumulazione delle conoscenze e delle esperienze…” dovranno realizzarsi “…programmi di intervento assegnati a istituzioni scolastiche o a sedi formative accreditate, che possano operare su base pluriennale” assumendo la denominazione di Poli formativi per l’IFTS e la funzione prioritaria di trasferimento dei linguaggi e delle metodologie dell’innovazione (scientifiche, tecnologiche, organizzative ecc.) tra istituzioni di ricerca e imprese.

La Regione Campania ha finanziato i partenariati costituiti tra Università, Enti di formazione, Scuole, Centri di ricerca, aziende e parti sociali nei settori: Aerospazio, Ict, Economia del mare, Agroalimentare, Enograstronomico, Turismo e Moda.

 

– Catalogo interregionale dell’Alta Formazione

Il Catalogo Interregionale dell’Alta Formazione ha la finalità di stimolare l’accesso alla formazione lungo tutto l’arco della vita in un’ottica di qualificazione e riqualificazione costante delle persone al fine di aumentarne l’occupabilità e l’adattabilità. In particolare intende favorire l’accesso a percorsi formativi finalizzati al miglioramento dell’occupabilità e delle competenze professionali dei lavoratori, nonché andare incontro alla domanda di mobilità interregionale, valorizzando le scelte individuali e rispondendo alle aspettative delle persone.

Nel 2009 la Regione Campania ha sottoscritto il protocollo d’intesa “Verso un sistema integrato di alta formazione” per aderire all’iniziativa del Catalogo Interregionale condiviso dalle Regioni aderenti (Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto) e che prevede l’assegnazione di voucher formativi per la partecipazione ai corsi ammessi al Catalogo.

ORIENTAMENTO

Le attività di tale area prevedono percorsi integrati e personalizzati di orientamento, bilancio di competenze, counseling, formazione e work experience finalizzati all’integrazione di attività formative e di inserimento lavorativo; promuove lo scambio di esperienze sui casi di eccellenza realizzati in ambito regionale e nazionale.

Interventi volti ad adeguare le conoscenze di base e le qualifiche dei soggetti maggiormente esposti al rischio di esclusione dai processi produttivi a causa del deterioramento delle competenze, attraverso l’ampliamento delle opportunità di formazione e riqualificazione degli individui più anziani coerentemente con l’approccio del life long learning e dell’invecchiamento attivo.

Fondi Paritetici Inteprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

Possono essere istituiti Fondi Paritetici Interprofessionali per ciascuno dei settori economici dell´industria, dell´agricoltura, del terziario e dell´artigianato; gli Accordi Interconfederali possono prevedere l´istituzione di Fondi anche per settori diversi, nonché, all´interno degli stessi, la costituzione di un´apposita sezione per la formazione dei dirigenti.

Nel corso del 2003, con l´istituzione dei primi dieci Fondi Paritetici Interprofessionali, si realizza quanto previsto dalla legge 388 del 2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) alla formazione dei propri dipendenti. I datori di lavoro potranno infatti chiedere all’INPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali, che provvederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti.

I Fondi Paritetici Interprofessionali finanziano piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i propri dipendenti. Oltre a finanziare, in tutto o in parte, i piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, con le modifiche introdotte dall’art. 48 della legge 289/02, i Fondi Interprofessionali potranno finanziare anche piani formativi individuali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative. [fonte]

PRINCIPALI FONDI INTERPROFESSIONALI

 

 

 

Fondimpresa: Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua – è associazione, riconosciuta con D.M. del 28 novembre 2002, costituita da Confindustria e CGIL, CISL, UIL.  Fondimpresa, come tutti i Fondi interprofessionali, non fa corsi di formazione ma promuove la formazione continua e redistribuisce alle aziende le risorse dedicate, per legge, alla formazione.
Scegliendo di aderire a Fondimpresa ogni azienda dispone direttamente del 70% dei contributi versati, tramite il Conto Formazione, e può partecipare agli Avvisi che stanziano risorse provenienti dal restante 26% degli stessi contributi (il 4% copre i costi di attività e gestione del Fondo). Tutto questo è possibile tramite il Conto di Sistema e il Conto Formazione.
Il sistema Fondimpresa infatti offre infatti due opportunità di gestione delle risorse economiche dedicate alla formazione.
link:  www.fondimpresa.it

 

Forte:  è il Fondo paritetico per la formazione continua dei dipendenti delle imprese che operano nel Terziario: Commercio, Turismo, Servizi, Logistica, Spedizioni, Trasporti. Possono aderire al Fondo le imprese italiane che operano in tutti i settori economici.Promosso da CONFCOMMERCIO, CONFETRA e CGIL, CISL, UIL, For.Te. opera a favore delle imprese aderenti e dei loro dipendenti. L’obiettivo principale di For.Te. è favorire l’utilizzo della formazione continua da parte delle aziende e dei lavoratori.
link: www.fondoforte.it

 

FAPI Fondo Formazione PMI: è un’associazione costituita da  Confapi, CGIL, CISL, e UIL per promuovere le attività di Formazione Continua dei dipendenti delle PMI. Il modello generale di funzionamento del Fondo è stato definito nelle sue linee fondamentali nello Statuto. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la relazione tra la struttura nazionale del Fondo e le sue articolazioni regionali. Il Fondo è infatti basato su un modello organizzativo decentrato a livello regionale che l’obbiettivo di facilitare la definizione della politica e degli interventi di Formazione Continua in un rapporto più stretto con le Imprese e, quindi, più rispondente ai bisogni specifici delle realtà lavorative, aziendali e produttive.
link: www.fondopmi.it

 

FONDATIGIANATO (Fondo Artigianato Formazione) : è un’associazione riconosciuta costituita da: Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL. E’ il primo Fondo autorizzato dal Ministro del Lavoro, con decreto del 31 ottobre del 2001. Il Fondo Artigianato Formazione si pone come obiettivo quello di favorire le condizioni per rendere possibile lo sviluppo delle pratiche formative che qualificano ulteriormente il lavoro dell’artigianato e delle PMI nel sistema delle politiche del lavoro. La formazione continua costituisce infatti il fattore determinante per il miglioramento delle funzioni strategiche funzionali a gestire il cambiamento, l’innovazione organizzativa dell’impresa e l’adeguamento delle sue strategie commerciali.
link: www.fondartigianato.it

 

FORAGRI: è un’associazione riconosciuta costituita da CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI, CIA, CGIL, CISL, UIL e CONFEDERDIA. FOR.AGRI non ha fini di lucro ed opera in favore delle imprese e dei relativi dipendenti del settore agricolo, nonché di tutti i soggetti, anche non appartenenti al settore agricolo, che optano per l’adesione al Fondo. e Parti costitutrici ritengono che la formazione continua costituisca leva essenziale per la modernizzazione del settore agricolo e per la valorizzazione del lavoro. A tal fine è indispensabile promuovere lo sviluppo di competenze meglio rispondenti alle esigenze di realizzazione della persona umana ed ai fabbisogni delle imprese, attraverso un sistema di formazione che assicuri al lavoro dipendente il patrimonio di conoscenze necessario a supportare un processo di sviluppo del settore.
link: www.foragri.com

 

Fon.Coop:  il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua nelle imprese cooperative, è costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop insieme a Cgil, Cisl e Uil e rappresenta il mondo della cooperazione e del terzo settore – circa il 7% della ricchezza nazionale. Attualmente aderiscono a Fon.Coop 12.000 imprese, di cui oltre il 90% cooperative. I lavoratori sono oltre i 500.000.Le aderenti hanno le seguenti caratteristiche dimensionali: circa 1,2% hanno dimensione oltre i 250 dipendenti mentre il 65% sono microimprese, ovvero con una dimensione inferiore ai 9 dipendenti. I settori produttivi sono quasi tutti rappresentati, con maggior peso nei servizi alle persone ed alle imprese, nel comercio e nella grande distribuzione, nell’agricoltura, nella finanza e credito.
link: www.foncoop.coop

 

FON.TER:  Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua del Terziario,  nasce a seguito dell’accordo interconfederale sottoscritto in data 22 luglio 2002 tra l’Organizzazione Datoriale CONFESERCENTI e le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL. Opera a favore delle imprese, nonché dei relativi dipendenti del settore terziario, comparti  turismo e distribuzione-servizi, in una logica di relazioni sindacali ispirate alla qualificazione professionale, allo sviluppo occupazionale ed alla competitività imprenditoriale nel quadro delle politiche stabilite dai contratti collettivi sottoscritti.  link: www.fonter.it